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Cenni di Fisiologia del Combattimento

2022-12-29 12:14

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Difesa Personale,

Questo argomento che stiamo per affrontare è molto ampio e complesso, cercheremo di dare brevi nozioni su alcuni aspetti che intervengono in un combattimento da aggressione, possibilmente senza usare troppi termini tecnico-scientifici così da poter essere di più facile comprensione. Non è facile affrontare questo argomento poiché le reazioni emotive, la percezione della realtà e di ciò che ci circonda sono da considerarsi totalmente soggettive.



Iniziamo con specificare che cosa è lo stress.



Lo stress è la risposta psicologica e fisiologica che l'organismo mette in essere nei confronti di un evento traumatico, eventi della vita che riteniamo eccessivi, violenti, psicologicamente insostenibili, fisicamente inaccettabili.



Lo stressor, è l’elemento, l’evento, la situazione, gli stimoli fisici e stimoli di natura interpersonale, il momento, la sporadicità (stress acuto) o la continuità (stress cronico). In parole povere, agenti stressanti, fonti di stress o fattori ambientali che spingono l'organismo all'adattamento e che attivano la reazione di stress.



Come detto la percezione del rischio è soggettiva. Studi sottolineano che in molti casi esiste una incongruenza tra la percezione soggettiva del rischio e la valutazione oggettiva rischiando quindi di temere attività che non sono in realtà pericolose e non temerne altre, che invece potrebbero avere conseguenze molto drammatiche



Durante un evento traumatico il nostro organismo mette in atto una serie di cambiamenti psicofisici che alterano la reale percezione della presente e ne compromettono la risposta o la valutazione della strategia migliore.



Le distorsioni percettive sono un cambiamento del nostro corpo (inteso come insieme di psicologia e fisiologia) che si prepara a combattere lo stressor che il quel frangente sta generando una situazione di pericolo inaspettata. Il nostro organismo si concentra un unico obiettivo “SOPRAVVIVERE, quindi tutto quello che non è strettamente indispensabile viene ridotto o addirittura sospeso.



Potrebbero quindi subentrare sintomi di Nausea, Bocca secca, Pupille dilatate, Vertigini, Sudorazione eccessiva, Pallore.



Tra i vari sintomi vi sono anche quelli che tutti conoscono come “modi di dire”. - Sbiancare dalla paura - Farsela addosso dalla Paura. Modi di dire che tutti usiamo quando parliamo di paura ma che pochi conoscono il vero motivo.



Si “sbiancare dalla paura” semplicemente perché il nostro corpo reagisce prima ancora che concretizziamo una vera e propria strategia efficace come risposta alla situazione. Cioè, immaginiamo di trovarci in un vicolo isolato e davanti a noi un tipo losco armato di coltello, la risposta immediata del nostro corpo è “VOLTATI e CORRI”, così tutto il sangue viene confluito alle gambe escludendo parti meno importanti per la situazione. In poche parole, si mettono in moto una serie di reazioni che in pochi istanti riescono a valutare ciò che e essenziale e ciò che non lo è per la soluzione più rapida, come risposta all’evento.



Ce la “facciamo addosso dalla paura” poiché, per lo stesso motivo di cui sopra, il sangue confluisce alle gambe e vengono esclusi immediatamente la vescica e lo sfintere. Detto più semplicemente, il nostro organismo mettendo in moto una serie di reazioni ed in pochi istanti valuta che per mettere in atto la risposta “Voltati e Corri”, oltre a dare più sangue ai muscoli delle gambe,decide di evacuare tutto quello che è in più, per alleggerire e dare la possibilità di correre più velocemente, aumentando le probabilità di sopravvivenza.



Detto questo, abbiamo la consapevolezza che il nostro corpo è più o meno una macchina perfetta, capace di reagire e sopravvivere.



Ma allora perché non riusciamo a reagire? Perché restiamo impietriti?



Proprio perché la gestione fisiologica è una frazione di secondo, proprio perché tutto avviene in un intervallo di tempo inserito tra un “che bella giornata che c’è oggi” ed un “perché sta succedendo proprio a me”, non riusciamo a cogliere i segnali del nostro corpo e generiamo ansia, paura, panico, “vuoto”.



Il “vuoto” è quel momento in cui non riusciamo a pensare, a respirare, a parlare, a muoverci, a sentire, a guardare, a percepire, a comprendere.



In quel momento tutto sembra rallentato, il nostro corpo si muove nello spazio ma noi non lo percepiamo, cerchiamo di riavvolgere il nostro degli attimi che ci hanno portato a cadere nella trappola del nostro aggressore, ma senza alcuna fortuna, cioè non ricordiamo nulla e ci soffermiamo su particolari insignificanti, particolari che attirano l’unico neurone ancora sano che sta cercando di fare il lavoro di tutti gli altri che sono completamente “out”, tutto intorno è assordante e confuso, nulla ci sembra reale. Questi fenomeni possiamo ritenerli causa dell’effetto “Attacco-Fuga”.



Alcune vittime hanno riferito che durante un’aggressione a mano armata, ricordavano perfetta il tipo di arma ed il modello, ma non erano in grado di descrivere il viso del soggetto. L’effetto vista a tunnel unito alla percezione distorta della realtà ed al soffermarsi su ciò che in quel momento sembrava essere l’unica cosa di cui preoccuparsi, fa si che i frammenti recepiti dal nostro cervello risultino essere pochi, sfocati e confusi.



 Ma allora cosa si può fare? Come si può respingere una aggressione? Come ci si difende?



Il nostro corpo ha già la risposta alla situazione stressogena, determina una condizione di “Attacco-Fuga” nei confronti di una minaccia percepita, in cui il corpo si prepara da un punto di vista fisiologico a combattere o a fuggire per la propria sopravvivenza.



Ma si può controllare? Come posso gestire questo istinto inconscio di sopravvivenza?



Per combattere uno stressor e per gestire lo stress bisogna convivere con lo stress.



Cioè bisogna allenarsi sotto stress, bisogna simulare situazioni al limite, bisogna portare il nostro corpo allo stremo mantenendo la mente lucida. Combattere sotto stress per imparare a reagire. Bisogna conoscere e individuare i propri cambiamenti fisiologici, comprendere i mutamenti della percezione sensoriale sotto stress acuto. Addestrare il fisico e la mente a non lasciarsi paralizzare dalla paura, allenarsi per riuscire a tramutare ciò che chiamiamo paura in forza.




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